E chi te lo fa fare? Ci pensa il Ministro Brunetta a far tacere coloro che pongono questa domanda agli insegnanti oberati da sempre più doveri e responsabilità e sempre meno diritti.
I diritti esistono ma sono "spese accessorie", perchè il Ministro stabilisce anche le uscite di bilancio per le eventuali assenze dei docenti. Cioè non vi ammalate, cari docenti, ma allo stesso tempo siate efficenti sul posto di lavoro, resuscitate come zombie, ma allo stesso tempo recitate, mantenete un sorriso di occorrenza, così come fa il nostro Premier. Mantenete l'efficenza, quella no, non si tocca! Il dovere del vostro dirigente è quello di "vegliare" sul vostro operato, anche di "giudicarne l'efficenza". Ma, caro Ministro, non rasentiamo una violazione dell'articolo 3 della Costituzione sulla libertà dell'insegnamento? Non doveva pensare a cambiare prima la Costituzione? Sto parlando del decreto leg. 150 dello scorso Novembre che detta nuove regole sulla"disciplina" dei docenti.
La scuola si trasforma in un'azienda educativa, il dirigente in un dirigente aziendale, con l'unica differenza che la scuola non vende i limoni di Sorrento, o il limoncello, ma fornisce conoscenza, o meglio ha il compito di formare le nuove generazioni, le coscienze e possibililmente aiutare l'allievo ad affrontare il futuro. Tutto ciò non ha nulla a che vedere con i parametri di produttività, nè con la disciplina militare. Sarà il dirigente a punire la "negligenza" dei docenti o l'inefficenza. Si parte dall'avvertimento scritto alla sospenzione dall'insegnamento per 15 gg fino ad arrivare al licenziamento. Cosa significa? E quali parametri per la valutazione del docente? Le assenze? (abbattiamo i diritti), le valutazioni degli allievi troppo severe? (appiattiamo la conoscenza), un piano di studi inefficace? (aboliamo la libertà di insegnamento).
Il Governo ha effettuato già dei tagli su ciò che un compito fondamentale della scuola: la formazione. Più tagli, meno possibilità di formare. Più tagli, meno soldi per l'educazione, per una scuola efficace oltre che efficente. Ma, qui sta il punto l'efficenza. Come e chi può stabilire l'efficenza di un docente? Il dirigente? E se vi sono divergenze di opinione? Quella libertà di insegnamento dove va a finire? Mi sembra quasi di rivedere le scene del film "L'attimo fuggente" ... il preside rimprova il docente per aver insegnato letteratura con un metodo efficace ma un pò troppo "sopra le righe". Solo che questa volta non saranno gli alunni a protestare salendo sui banchi, perchè le coscienze saranno già troppo appiattite e i cervelli troppo vuoti per pensare. La libertà dell'insegnamento "fugge via", e in un attimo la libertà.
I diritti esistono ma sono "spese accessorie", perchè il Ministro stabilisce anche le uscite di bilancio per le eventuali assenze dei docenti. Cioè non vi ammalate, cari docenti, ma allo stesso tempo siate efficenti sul posto di lavoro, resuscitate come zombie, ma allo stesso tempo recitate, mantenete un sorriso di occorrenza, così come fa il nostro Premier. Mantenete l'efficenza, quella no, non si tocca! Il dovere del vostro dirigente è quello di "vegliare" sul vostro operato, anche di "giudicarne l'efficenza". Ma, caro Ministro, non rasentiamo una violazione dell'articolo 3 della Costituzione sulla libertà dell'insegnamento? Non doveva pensare a cambiare prima la Costituzione? Sto parlando del decreto leg. 150 dello scorso Novembre che detta nuove regole sulla"disciplina" dei docenti.
La scuola si trasforma in un'azienda educativa, il dirigente in un dirigente aziendale, con l'unica differenza che la scuola non vende i limoni di Sorrento, o il limoncello, ma fornisce conoscenza, o meglio ha il compito di formare le nuove generazioni, le coscienze e possibililmente aiutare l'allievo ad affrontare il futuro. Tutto ciò non ha nulla a che vedere con i parametri di produttività, nè con la disciplina militare. Sarà il dirigente a punire la "negligenza" dei docenti o l'inefficenza. Si parte dall'avvertimento scritto alla sospenzione dall'insegnamento per 15 gg fino ad arrivare al licenziamento. Cosa significa? E quali parametri per la valutazione del docente? Le assenze? (abbattiamo i diritti), le valutazioni degli allievi troppo severe? (appiattiamo la conoscenza), un piano di studi inefficace? (aboliamo la libertà di insegnamento).
Il Governo ha effettuato già dei tagli su ciò che un compito fondamentale della scuola: la formazione. Più tagli, meno possibilità di formare. Più tagli, meno soldi per l'educazione, per una scuola efficace oltre che efficente. Ma, qui sta il punto l'efficenza. Come e chi può stabilire l'efficenza di un docente? Il dirigente? E se vi sono divergenze di opinione? Quella libertà di insegnamento dove va a finire? Mi sembra quasi di rivedere le scene del film "L'attimo fuggente" ... il preside rimprova il docente per aver insegnato letteratura con un metodo efficace ma un pò troppo "sopra le righe". Solo che questa volta non saranno gli alunni a protestare salendo sui banchi, perchè le coscienze saranno già troppo appiattite e i cervelli troppo vuoti per pensare. La libertà dell'insegnamento "fugge via", e in un attimo la libertà.
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